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Piccola pianta erbacea, alta 5-20 cm.
Foglie inferiori disposte a rosetta, relativamente corte, ovato-lanceolate, con apice acuto. Infiorescenza lassa, composta da 2-5 fiori di piccole dimensioni. Brattee larghe, concave, più corte dell’ovario. Sepali verdi, ovati, concavi, arrotondati all’apice, divergenti o riflessi all’indietro. Petali molto corti, triangolari, ottusi o troncati all’apice, pubescenti, verdastri o giallo-verdastri, più scuri e brunastri alla base. Labello trilobo, con i lobi laterali incurvati verso il basso e prolungati in avanti in due gibbosità coniche e villose; lobo mediano emisferico, con i margini laterali nettamente curvati all’indietro, bruno e pubescente nella porzione apicale, con una vasta area glabra e plumbea alla base; appendice apicale verdastra, larga e corta, rivolta all’indietro. Colonna corta, ottusa all’apice. Il meccanismo di impollinazione delle orchidee del genereOphrys è basato sull’emissione di sostanze volatili (feromoni) in grado di esercitare una forte attrazione sessuale sui maschi di alcune specie di Imenotteri. Questi ultimi, ulteriormente sollecitati da stimoli tattili e visivi, nel vano tentativo di accoppiarsi con i fiori scambiati per le femmine della loro specie, asportano i pollinii che trasferiranno poi ad un altro fiore in un altro tentativo di accoppiamento. Alcune specie di Ophrys danno origine a nuove piante anche attraverso la produzione di rizotuberi supplementari: questo meccanismo è particolarmente frequente in Ophrys bombyliflora, ma è presente anche in altre specie.